Paesi dove è sempre estate

Dal 21 settembre qui sarà autunno ma nel mondo esistono ben 27 climi diversi, tra questi c’è anche quello dell’eterna estate (che in climatologia prende il nome di clima equatoriale). Nei luoghi in cui è sempre estate, il giorno è composto da 12 ore di luce e 12 di buio, 365 giorni l’anno, senza eccezioni.
La regolarità è un aspetto caratterizzante di questi luoghi paradisiaci dove la temperatura non scende mai sotto i 18°C. Si tratta di regioni circoscritte, all’interno di pochi e fortunati Paesi.

Antigua e Barbuda
Estate perenne è sinonimo di Mar dei Caraibi. Ecco allora che il primo Stato del mondo in cui è sempre estate è un Paese insulare. Il clima è equatoriale, influenzato e attenuato dai venti alisei e le temperature sono costanti, tra i 22 °C e i 30 °C.

Costa Rica
Il Costa Rica si affaccia in parte sul Pacifico e in parte sul Mare dei Caraibi. La costa pacifica è caratterizzata da promontori e penisole che formano golfi, baie, spiagge di sabbia bianca. La costa atlantica, invece, è più regolare, ma il mare non è così limpido.

È sempre estate anche a Dominica, in Ecuador, alle Isole Fiji, nelle Filippine, in Giamaica, a Grenada, nel Guatemala, nella Guyana e nell’Honduras.

Indonesia
Si trova ne Sud-Est asiatico ed è formata da 17.507 isole. Per questo è il più grande Stato-arcipelago del mondo. Tra le sue tante isole c’è la rinomata Bali, detta anche l’isola degli Dei, la più importante meta turistica indonesiana.

Perù
Il Perù è un Paese grande e per questo il clima non è lo stesso ovunque. È sulla costa che c’è una temperatura più da zona temperata che da zona tropicale, con valori compresi tra 20 e 27°C.

Venezuela
Il Venezuela ha un clima tropicale, persino Caracas, la capitale, che si trova a quasi mille metri di altitudine, presenta temperature medie annue pari a 27 °C circa. Tra le principali mete turistiche c’è l’isola Margarita, dove il clima è secco e gradevole praticamente tutto l’anno così da consentire di godere sempre delle sue incantevoli spiagge.

Quali sono gli animali che si adattano al freddo estremo?

Possono vivere nella regione artica o al Polo Sud, dal momento che la loro pelle, la loro dimensione o la quantità di grasso immagazzinato, permettono loro di resistere meglio alle condizioni estreme.

 

1. Pinguino
Questo uccello marino non volante che vive nell’emisfero australe nuota grazie alle sue due pinne laterali che generano una velocità sorprendente, sott’acqua. Goffo sulla terraferma, questo animala è un nuotatore molto abile. Le sue zampe sono posizionate molto indietro sul corpo proprio per garantire maggior assetto aerodinamico e limitare la resistenza all’acqua. Può anche raggiungere i 60 km/h quando cerca di catturare una preda. Mantiene una buona parte del calore corporeo grazie al piumaggio a tre strati, allo spesso strato di grasso e ai loro vasi sanguigni canalizzati.

 

2. Orso polare
È l’unica specie di orso con pelliccia di colore completamente bianco, perfetta per mimetizzarsi nell’area in cui vive. Si nutre solo di carne in particolare di foche. Ha sviluppato le zampe per poter camminare o nuotare resistendo per lunghe distanze. Sia le orecchie che la coda sono piccole, per evitare di perdere calore corporeo. Inoltre, ha un pelo denso e un grande strato di grasso in tutto il corpo. Anche se non va in letargo, la femmina incinta preferisce riposare in una caverna o un altro rifugio, durante l’inverno.

 

3. Volpe artica
La volpe polare è distribuita tra le tundre del Nord America e dell’Eurasia. Ha orecchie piccole e un grande strato di peli bianchi per sopravvivere a temperature fino a -50 ° C. Quando arriva l’estate cambia di colore e mostra una grande coda pelosa. Può pesare fino a 9 kg e non va in letargo, bensì migra in località meno fredde. Il suo cibo principale sono uccelli e piccoli mammiferi.

 

4. Foca
La foca dalla sella o foca della Groenlandia. Il suo habitat coincide con gli oceani del Nord Atlantico e del Mar Glaciale Artico. Gli adulti hanno un cappotto grigio-argento, con un muso nero e una macchia scura sul retro. I giovani hanno una pelliccia bianca giallastra. Trascorrono poco tempo sulla terraferma e vivono in colonie.

 

5. Lepre artica
La lepre polare vive nei paesi con le temperature più basse del mondo: Groenlandia, Finlandia, Svezia, Norvegia, Islanda e Danimarca. Anche se la sua pelliccia è bianca in inverno, quando arriva l’estate migra in luoghi più piacevoli e cambia colore ad un tono blu gelido. Mangia germogli, foglie e bacche.

 

6. Balena
La balena artica o balena della Groenlandia possiede un corpo robusto, una grande pinna dorsale e può essere lunga fino a 18 metri. Il suo peso può superare persino le 100 tonnellate. La sua popolazione è diminuita in modo significativo a causa della caccia. Passa tutta la vita nelle acque dell’Artico e le migrazioni sono brevi. Nuota con le bocche aperte per filtrare i banchi di krill con i denti per alimentarsi.

 

7. Tricheco
Attualmente ne esistono tre specie: una nell’Atlantico, un’altra nel Pacifico e una terza nel Mare di Laptev (Siberia). Il secondo tipo è il più grande, ma tutti possiedono un grande strato di pelle per evitare di perdere calore. I maschi cambiano il loro manto in estate, che diventa di un colore diverso in base alla temperatura e all’ambiente. Se sono in acqua, la pelle diventa biancastra o rosa. Mangiano molluschi, pesci e qualsiasi piccolo animale che possano pescare.

 

8. Renna
La renna, noto in America del Nord come caribù, vive nell’emisfero settentrionale, più precisamente in Canada, Alaska, Russia e anche in Groenlandia. Appartiene alla famiglia dei cervidi e viene addomesticata in Finlandia, Svezia e Norvegia. Una renna adulta può pesare fino a 300 kg. I maschi vivono separati dalla mandria e migrano in gruppi. Grazie ai loro ampi zoccoli, possono camminare nella neve senza sprofondare.

Direttiva europea 904 per la plastica

Direttiva europea plastica e dati in breve

 

Il parlamento europeo ha approvato la direttiva 2019/904 sulla “riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”. La disposizione della direttiva europea arriva in risposta agli effetti deleteri della plastica dispersa nell’oceano per l’associazione mentale plastica = male. L’analisi condotta da ricercatori tedeschi dimostra che il 90% della plastica negli oceani proviene dai 10 fumi più grandi al mondo, 8 in Asia e 2 in Africa.

Lo studio Arcadis ha rilevato che  nel Mar Mediterraneo la spazzatura dominante è la plastica (63%), seguita da carta, cartone e mozziconi di sigaretta (22%), rifiuti sanitari (7%)  e vetro (4%). Solamente il 13% arriva da lontano: la maggior parte dei rifiuti è abbandonata direttamente sulla spiaggia da bagnanti e turisti.

Nel 2018 il progetto pilota “il Po d’Amare” ha raccolto e riciclato i rifiuti intercettati al delta del nostro bel fiume, prima che diventassero marine litter. Considerate il risultato: meno di 3 quintali di rifiuti, un numero basso se pensiamo che il Po ha 141 affluenti e lambisce oltre 3200 comuni. La quota più rilevante era costituita da 8 fusti di oltre 25 litri che qualche attività industriale ha gettato nel fiume..

Estratto da Link IBC