Imprevedibile, pericolosa e distruttiva: la grandine quando arriva lascia poco scampo a veicoli, abitazioni e coltivazioni. I suoi chicchi possono raggiungere notevoli dimensioni e, anche nel pieno dell’estate, può trasformarsi in tempesta e colpire città senza preavviso. Ma perché e come si forma la grandine? Ecco tutte le curiosità su questo fenomeno.
Che cos’è la grandine e come si forma
La grandine è una precipitazione atmosferica caratterizzata da piccoli accumuli sferici di ghiaccio, chiamati “chicchi”, che cadono dalle nuvole verso il suolo. Essi variano in peso e dimensioni: da pochi millimetri fino a raggiungere dimensioni paragonabili a una palla da tennis. Tale fenomeno, come spiegato da meteo.it, avviene quasi sempre in occasione di temporali associati a cumulonembi (grande nuvola ricca di acqua che si sviluppa in verticale). Le correnti ascendenti dei cumulonembi, cariche di aria calda e umida proveniente dal suolo, risalgono in aria dove incontrano temperature molto più fredde. Qui le goccioline di acqua si cristallizzano formando proto-chicchi. La gocciolina, ora una piccola sfera di ghiaccio, cresce di peso e, incontrando la corrente, tende a scendere e risalire. Questo movimento fa sì che il piccolo pezzo di ghiaccio si aggreghi ad altre goccioline ghiacciate, stratificandosi fino a diventare un chicco. Quando la massa è troppo pesante e la corrente ascensionale non è più in grado di sostenerla, la pallina di ghiaccio precipita per gravità verso il suolo, trascinata da una corrente discensionale fredda.
Come riconoscere le nuvole della grandine
È possibile riconoscere le nuvole della grandine dalla forma e dal colore che assume la nube. Innanzitutto, la nuvola deve avere uno sviluppo verticale. Secondo poi, deve essere di colore scuro con sfumature verdognole.
Perché grandina in estate
Tutto dipende dalle energie messe in gioco. Diciamo che l’estate crea condizioni atmosferiche favorevoli per la formazione di grandine, sia per l’eccessiva umidità sia per le alte temperature. Come spiega il meteorologo Luca Lombroso, “il caldo e l’umidità fanno da combustibile ai temporali, fino a produrre fenomeni come grandine, downburst e tornado”. Durante i mesi estivi, infatti, il caldo accumula parecchia energia nell’atmosfera e calore nella superficie terrestre. Si viene dunque a creare una differenza di temperatura netta tra il suolo, che può arrivare a 45 gradi, e la temperatura in alta quota che invece scende anche sotto lo zero.