In inverno metà delle cadute sono a causa del ghiaccio

Secondo l’ Istituto Nazionale Svizzero di Assicurazione contro gli infortuni, metà delle cadute in piano in inverno, si verificano per causa di neve o ghiaccio; soprattutto durante la settimana tra le 6 e le 8 del mattino. Per evitare le cadute e le dolorose lesioni che ne conseguono, occorre essere prudenti, uscire di casa un po’ prima e vestirsi in modo adeguato.

In inverno sentieri e strade si trasformano in vere e proprie piste di pattinaggio. Fango e neve si accumulano creando ostacoli inattesi in cui è facile inciampare. In caso di caduta, l’impatto avviene con il suolo gelato e causa lesioni talmente dolorose da richiedere un intervento medico.

Il ghiaccio è particolarmente insidioso e causa l’85% di tutte le cadute invernali. Se non applicate ramponcini antisdrucciolo alle scarpe o non avete un sostegno al quale appoggiarvi, provate ad adottare l’andatura del pinguino: avanzate a piccoli passi, quasi trascinando i piedi orientati leggermente verso l’esterno con la pianta ben appoggiata al suolo. Il baricentro del corpo è allineato alla gamba che effettua il passo e forma un angolo retto con il suolo.

 

 

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Neve e gelo: consigli per chi lavora all’aperto con il freddo

Il ghiaccio è il maggior pericolo che rende le strade scivolose. Per evitare eventuali cadute in piano e dall’alto le vie di circolazione e i posti di lavoro devono essere sgomberati oppure sbarrati. È importante avere a portata di mano sabbia, sale e pale per la neve. Le superfici non resistenti alla rottura devono essere individuabili per cui vanno opportunamente delimitate o messe in sicurezza con coperture idonee. Veicoli e macchine devono essere equipaggiati con pneumatici invernali, catene da neve, antigelo e sistemi di illuminazione. A chi lavora all’aperto si consiglia di indossare indumenti ad alta visibilità e con bande riflettenti per poter essere individuati facilmente anche al buio.

Spesso chi lavora all’aperto deve fare i conti non solo con il freddo, ma anche con l’umidità e il vento. Il freddo indebolisce il fisico e può compromettere la capacità di rendimento, la flessibilità e l’agilità dei lavoratori. Per fortuna però ci si può difendere scegliendo indumenti di lavoro, calzature, guanti e protezioni della testa, come una calotta sotto casco, adatti alla stagione invernale. Inoltre deve esserci la possibilità di usufruire di baracche e container riscaldati. È consigliabile distribuire bevande calde senza alcol e stabilire orari di lavoro e pause adeguati alle condizioni esterne, per aiutare i lavoratori a sopportare meglio i rigori dell’inverno.

Se si vogliono evitare gli infortuni è fondamentale sensibilizzare i dipendenti sui pericoli legati all’inverno. Il personale deve essere allertato sui rischi specifici legati a questa stagione. È importante nominare un responsabile che si occupi di spazzare la neve o di spargere la sabbia e il sale sulle strade. Inoltre, i superiori devono verificare che i provvedimenti stabiliti vengano effettivamente attuati. Se il rischio è troppo elevato, bisogna dire STOP e adottare le necessarie misure di sicurezza prima di riprendere i lavori. Anche in inverno non bisogna mai dimenticare che la sicurezza sul lavoro compete in primo luogo ai dirigenti.

Oltre al rischio di infortunio bisogna considerare, più semplicemente, i pericoli dovuti al freddo e all’umidità. Questo vale ad esempio per chi lavora nei settori dell’edilizia in generale, nel genio civile, in aziende forestali o in ditte di trasporti, per gli operatori di skilift e gli addetti alla manutenzione delle strade, o per chi opera in settori le cui attività si svolgono in acqua come pescatori, polizia marina, sommozzatori di professione, o ancora per chi lavora nell’agricoltura o presso il comune. Il rischio di subire danni da freddo aumenta con l’età e con l’assunzione di alcuni medicamenti, oltre che per il consumo di alcol e sigarette.

Se il vento e l’umidità riducono ulteriormente la temperatura cutanea, già in caso di basse temperature al di sopra dello zero è possibile subire danni alla salute. Guance, naso, padiglioni auricolari, dita, mani e piedi sono particolarmente soggetti ai danni da freddo. Se in questi punti la temperatura della pelle scende al di sotto dei 25 °C, il metabolismo locale rallenta, mentre il corpo necessita di una maggiore quantità di ossigeno per svolgere il lavoro. A partire da −3° C si può verificare un congelamento locale dei tessuti. Un altro danno da freddo a livello locale sono i geloni, ovvero lesioni cutanee dolorose, arrossate e pruriginose prodotte dall’infiammazione dei tessuti.

Consigli per evitare di ammalarsi quando si lavora all’aperto:
-Mantenere la pelle asciutta
-Mettere a disposizione un riparo dove riscaldarsi (ad esempio baracche o container)
-Indossare abiti, cappelli, scalda orecchi, guanti, calze, sciarpe e calzature invernali in materiale traspirante
-Cambiare il più in fretta possibile abiti e biancheria bagnati e aderenti al corpo
-Portare sempre con sé degli scaldamani

Perché tremiamo quando abbiamo freddo?

Una delle reazioni più strane del corpo umano è quella di tremare quando fa molto freddo. Qual è il motivo? Perché non possiamo controllarlo?
È chiaro che la reazione del nostro corpo è strettamente relazionata con la temperatura esterna. Da dove parte tutto? Dal cervello, nello specifico l’ipotalamo.

L’ipotalamo, il nostro termostato:
All’interno del nostro cervello si trova l’ipotalamo. Formato da materia grigia, è una ghiandola piccola come un pisello, ma con un’importanza vitale. Le decisioni che prende questa regione celebrale, possono mantenerci in vita.
Tra tutte le funzioni dell’ipotalamo, che non sono poche c’è quella di regolare l’ingestione di alimenti, i nostri livelli ormonali, il sonno e la temperatura corporale. Si comporta come un termostato e regola la nostra temperatura in ogni momento, prendendo in ogni situazione la decisione più opportuna.

La nostra pelle è piena di recettori della temperatura:
Concentriamoci sulla funzione termoregolatrice dell’ipotalamo. Quando i termorecettori che si trovano nella nostra pelle considerano che il freddo esterno mette a rischio il mantenimento della temperatura corporea, inviano un  segnale di avviso all’ ipotalamo. Una volta processato l’avviso, l’ipotalamo manda l’ordine ai muscoli del corpo affinché producano movimenti di contrazione ripetutamente.

I muscoli come fonte di calore:
Quando i muscoli lavorano, si produce energia sotto forma di calore. I muscoli iniziano a consumare energia corporea per trasformarla in calore. Questo è il sistema che il corpo utilizza per compensare una forte discesa termica esterna, ma lo fa anche in altri casi come quando abbiamo la febbre o abbiamo paura.

Non possiamo controllare il tremore:
Il segnale che l’ipotalamo manda ai muscoli provoca movimenti completamente involontari. Se quando tremiamo dal freddo proviamo a smettere, non ci riusciremo. Possiamo resistere qualche secondo, ma poi il tremore può essere addirittura più intenso. In questo modo il corpo, che è sempre molto intelligente, si assicura che la temperatura corporale salga e non possiamo fare nulla per impedirlo.