Gas e Nucleare sono state considerate dall’UE come fonti energetiche fondamentali per sostenere la transizione ecologica, indispensabili a ridurre le emissioni nel breve periodo e capaci di soddisfare il fabbisogno energetico senza petrolio e carbone. Sono incluse tra le fonti green inserite nella tassonomia per la finanza sostenibile: questo quanto deciso dalla Commissione Europea con l’adozione del relativo atto delegato, con un provvedimento varato che ora dovrà essere esaminato da Consiglio e Parlamento.
Diversi i Paesi che si erano e si sono manifestati contrari, tanto da rendere necessario il voto che ha trovato una maggioranza favorevole all’interno della Commissione Europea.
La Commissione ha messo mano anche agli obblighi di informativa rafforzando il regime e introducendo modelli di informativa che le aziende potranno utilizzare per mostrare la compatibilità delle loro attività con la tassonomia.
Ogni centrale di Gas deve stare al di sotto della soglia di 100g di CO2 per ogni Kilowattora oppure rispettare i parametri decisi dalla Commissione UE per essere costruita con l’obiettivo di una riconversione completa alle rinnovabili entro il 2035.
Per quanto riguarda il Nucleare, via libera ai progetti realizzati entro il 2045 a patto che si dimostri di avere un impianto di smaltimento delle scorie operativo entro il 2050 e a condizione che si rispettino i più alti standard di sicurezza imposti dai trattati internazionali per la tutela dell’uomo e dell’ambiente. Sulla questione delle scorie ogni tre anni verranno riesaminati i criteri considerata la veloce evoluzione della tecnologia anche in questo comparto.
La commissione UE ha ribadito che l’obiettivo è accelerare la transizione, attingendo a tutte le soluzioni possibili per raggiungere i condivisi obiettivi climatici e che le attività nel settore del gas e del nucleare sono in linea con gli obiettivi ambientali dell’UE e consentiranno di accelerare il passaggio da attività più inquinanti, come la produzione di carbone, verso un futuro climaticamente neutro, basato principalmente su fonti di energia rinnovabile.
La decisione finale spetta ora al Parlamento europeo ed al Consiglio dell’UE che hanno ora fino a sei mesi di tempo per esaminare il provvedimento che, se non verrà bloccato entrerà in vigore da Gennaio 2023.